Esponendo il tema "Capacità di rischio e propensione al rischio" ho sottolineato la necessità di trasparenza verso se stesso allorché un investitore decide come investire il proprio patrimonio.

Da un canto il legislatore impone alle banche l' attuazione di un "triage" fra la propria clientela, alfine di attribuire loro una categoria di rischio. Dall' altro questa fase é svolta talvolta in modo alquanto superficiale, con tutti i rischi che ciò comporta.

Ognuno può valutare se la propria banca ha tutte le informazioni che le consentano una visione obiettiva del nostro futuro finanziario. Se per motivi di discrezione ciò non fosse dato, questa analisi deve essere fatta dal correntista stesso, che conosce dettagli di attivi e passivi, piani per il futuro, situazioni ereditarie, entrate e uscite ecc.

L' obiettivo é quello di investire i propri risparmi in modo che una perdita (seppure temporanea) legata a fluttuazioni di mercato non intacchi significativamente  il tenore di vita.

I patrimoni si costruiscono lavorando e sudando, pertanto é alquanto aleatorio contare sui rialzi delle borse alfine di aumentare il proprio benessere.